Disturbo ossessivo-compulsivo

Disturbo ossessivo compulsivo

Il controllo ossessivo che un individuo può mettere in atto può essere rivolto alle proprie reazioni fisiologiche, come avviene durante un attacco di panico; può consistere in un controllo dei propri pensieri, come accade nelle ossessioni mentali, o dei segnali derivanti dal proprio corpo, come accade nell’ ipocondria.

Nel disturbo ossessivo-compulsivo, invece, il controllo rigido e disfunzionale che la persona tenta di mettere in atto si rivolge generalmente all’esterno. In questo caso l’oggetto della paura è proprio l’idea che la realtà esterna possa essere pericolosa. A differenza di chi tenta di scacciare un pensiero che fa paura, finendo per alimentarlo ancora di più trasformandolo in una ossessione mentale, gli ossessivi-compulsivi come Tentata Soluzione mettono in atto uno o più rituali, che rappresentatno il tentativo fallimentarte di controllo della realtà esterna, e mezzo per alleviare l’ansia derivante dall’ossessione di fondo.

Attraverso la compulsione (il rituale) la persona tenta di gestire l’ossessione che crea ansia e angoscia. Nel tempo però il problema più invalidante per un ossessivo-compulsivo, non è tanto (o non solo) l’ossessione originaria, quanto la compulsione (il rituale) che la persona non è più in grado di interrompere. Generalmente un ossessivo-compulsivo acquista consapevolezza di avere un problema, quando tenta di interrompere il rituale ma non ci riesce.

Le compulsioni, possono essere “rituali riparatori”, messi in atto per far fronte a qualcosa che è già accaduto. Questi possono essere “numerici” (es. mi lavo le mani un numero ben preciso di volte perché mi sono contaminato) oppure “a sensazione” (es. mi lavo le mani finchè non raggiungo la sensazione di essere sicuro di non correre il rischio di contaminazione).

Possono essere ancora “rituali preventivi”, per prevenire che accada qualcosa di spiacevole in futuro (es. controllo il gas per evitare eventuali perdite) o “rituali propiziatori”, per propiziare una realtà futura desiderata.

I tentativi rigidi e fallimentari di controllo della realtà possono avvenire anche attraverso compulsioni mentali, ovvero rituali che non consistono in azioni, ma sono dei pensieri strutturati in rituali (preghiere, conteggi, ripetizioni mentali di parole) ai quali viene attribuito un potere magico.

La richiesta di rassicurazioni è un’altra caratteristica che si riscontra molto frequentemente nei disturbi di natura ossessiva. Spesso arrivano in seduta i familiari degli ossessivi che sono esasperati dalle continue domande, del tipo “ma sei sicuro che non mi sono sporcato?”, “ma secondo te….ma tu pensi che ….”. Molto spesso è necessario procedere con un intervento sistemico e coinvolgere inevitabilmente la famiglia, soprattutto in tutti quei casi in cui i familiari sono costretti ad assistere ai rituali per rassicurare sulla corretta esecuzione, se non addirittura eseguirli al posto del paziente, diventando in questo modo complici e co-responsabili nell’ alimentare purtroppo l’ossessione di fondo.

Per il trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo la psicoterapia breve strategica ha sviluppato e raffinato negli anni dei protocolli di trattamento esportati ed utilizzati in tutto il mondo.

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